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Il ciclo mestruale e altre creature leggendarie

Nel 4°numero di “Storie dal treno” vi parliamo del tabù del ciclo mestruale: paure, stereotipi e nuove conquiste. Scoprile insieme a noi!

Martedì mattina, ora di punta per gli studenti pendolari su un vagone del treno regionale per Roma Termini, due ragazze sono sedute vicino in una delle prime carrozze.

Una delle due ci pensa un po’, prende tempo e si scruta intorno per capire se qualcuno la stia ascoltando o guardando, poi si decide e chiede all’amica: “Ma che per caso avresti un assorbente in più da prestarmi?”.

L’altra, circospetta, annuisce e glielo passa rapidamente nascondendolo sotto il cappotto, come se fosse chissà quale refurtiva illegale da trasportare.

Se fosse passata in quel momento la DIGOS si sarebbe indubbiamente insospettita.

Questo perché, nel 2023, il ciclo mestruale delle donne è ancora un argomento tabù. La prima volta, è una festa di famiglia: parenti che neanche sapevi di avere ti chiamano per congratularsi del tuo esser diventata “signorina” (che poi, ancora devo capire cosa significhi) ma da quel momento in poi tutto tace, nessuno ne parla più.

E mentre in Italia stiamo qui a farci problemi per un assorbente mostrato in pubblico, in Spagna sta per essere introdotto il congedo mestruale: secondo quanto dichiarato dall’Ansa, infatti, è stato finalmente dato il via libera alla cosiddetta “legge trans” e a una riforma sulla normativa dell’aborto, che contempla, tra le altre cose, un congedo di un massimo di tre giorni per tutte le donne che soffrano di mestruazioni invalidanti (dismenorrea)

Madrid diventerebbe quindi la prima città occidentale ad introdurre una simile iniziativa: al momento, infatti, il congedo mestruale è garantito solamente in Vietnam, Corea del Sud, Taiwan, Cina e Giappone nonostante il problema colpisca una percentuale molto alta di donne in tutto il Mondo.

Infatti, secondo quanto si evince dai dati forniti dal Ministero della Salute, sono almeno 3 milioni le donne in Italia tra i 25 e i 35 anni con diagnosi conclamata e la cosa non può passare inosservata. 

È per questo motivo che, nella nostra Formula della Felicità, è previsto, tra le altre cose, un corso di Raqs Sharqi terapeutica fusion: la danza del ventre aiuta infatti a ritrovare il proprio equilibrio e a stare bene fisicamente e mentalmente, alleviando i dolori del ciclo mestruale

Ma ovviamente danzare non basta: c’è bisogno di proposte concrete.

A tal proposito, alcuni enti in Italia stanno iniziando ad introdurre il congedo mestruale in maniera autonoma: un esempio è il liceo artistico Nervi Severini di Ravenna, in cui viene concesso alle studentesse di assentarsi per un massimo di due giorni al mese in caso di dismenorrea invalidante o delle aziende italiane Ormesani e Traininpink, che garantiscono un congedo retribuito al 100%.

Cavalcando l’onda della sensibilizzazione sull’argomento, nell’ultimo mese è arrivata anche la proposta di legge dell’Alleanza Verdi-Sinistra a favore dell’introduzione del congedo mestruale, composta di tre articoli, i quali prevedono, rispettivamente, il congedo scolastico, quello lavorativo e la distribuzione gratuita nelle farmacie (previa prescrizione medica) dei contraccettivi ormonali

Negli ultimi anni qualche passo avanti, insomma, è stato fatto: si pensi, ad esempio, alla riduzione dell’Iva sugli assorbenti e le coppette mestruali dal 22% al 10%, che fino al 2022 erano considerati beni di lusso a causa della cosiddetta tampon tax. Siamo sicuramente lontani dal 4%, ovvero l’imposta sul valore aggiunto che interessa i beni di prima necessità, ma perlomeno qualcosa scorre (e non è solo il nostro flusso mestruale!).

In attesa di una proposta di legge concreta che venga incontro alle necessità delle donne, cosa possiamo fare? Prenderci cura di noi stesse e della nostra salute.

Nel frattempo, buon viaggio: ci rivediamo sul prossimo treno!

Irene Centola

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