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Musicoterapia: quando una canzone ti salva la vita

Esistono molti stratagemmi per migliorare la qualità della propria vita: uno di questi è la musicoterapia, un processo sia preventivo che riabilitativo.

Sapete cos’è la musicoterapia?

Si tratta di «un uso della musica e/o degli elementi musicali (suono, ritmo, melodia e armonia) da parte di un musicoterapeuta qualificato, con un utente o un gruppo, in un processo atto a facilitare e favorire la comunicazione, la relazione, l’apprendimento, la motricità, l’espressione, l’organizzazione e altri rilevanti obiettivi terapeutici al fine di soddisfare le necessità fisiche, emozionali, mentali, sociali e cognitive» (definizione della World Federation of Music Therapy). 

È stato infatti scientificamente dimostrato che associare determinati tipi di musica a particolari contesti e condizioni può migliorare non solo la qualità della vita ma anche l’integrazione intra e interpersonale: un processo, quindi, che può essere sia preventivo che riabilitativo.

Premesso che, come tutte le discipline, bisogna approcciarsi anche a questa con la giusta serietà e professionalità, se non sapete da dove iniziare, vi forniamo qui una personale lista di canzoni da ascoltare in base al vostro mood, il vostro stato d’animo.

Fonte: pixabay

Allegria – “Uptown funk” (Bruno Mars)

Un esercizio fondamentale da compiere è associare un’emozione ad un momento della propria vita: questo ci permetterà non solo di riconoscere e identificare tale emozione (cosa non da poco) ma anche di circoscriverla ad un preciso riferimento spazio-temporale, come se fosse sempre lì a portata di mano per quando ci serve. È per questo motivo che spesso le canzoni che associamo a sentimenti forti come l’allegria o la tristezza, la rabbia o un forte spavento, solitamente sono anche collegate a precisi momenti della vita.

Io, ad esempio, associo “Uptown Funk” alla prima adolescenza, un periodo spensierato e allegro della mia vita, in cui ero circondata dal mio gruppo di amici e non avevo altre preoccupazioni all’infuori dei compiti per il giorno dopo.

Stylin’, wilin’, livin’ it up in the city”… e voi in quale momento della vostra vita vi siete sentiti così leggeri passeggiando per la vostra città in compagnia delle persone che più sono importanti per voi?

Fonte: pixabay

Tristezza – “Canzone per l’estate” (Fabrizio De André)

Le emozioni non sono mai da demonizzare, neanche le più negative. Piuttosto, bisogna imparare a riconoscerle e a muoversi attraverso di esse.

Ci sono momenti in cui è giusto essere allegri e momenti in cui ci possiamo concedere un po’ di tristezza: in questi casi mi viene sempre in soccorso un cantautore a me caro, che è stato e tuttora è la colonna sonora della mia vita. Sto parlando di Fabrizio De André con la sua “canzone per l’estate”: un brano che ricollego alla fine della bella stagione, quando le giornate si accorciano, gli amici partono e la vita di sempre ricomincia.

Com’è che non riesci più a volare
con le tue finestre aperte sulla strada e gli occhi chiusi sulla gente
con la tua tranquillità, lucidità, soddisfazione permanente
con il tuo collezionismo di parole complicate, la tua ultima canzone per l’estate

Immergetevi nei momenti tristi, meditate sul vostro stato d’animo e non ne abbiate paura, perché è proprio da questi che si può ricominciare.

Fonte: pixabay

Relax – “Mistery of love” (Sufjan Stevens)

Così come è giusto immergersi a pieno in certe emozioni, al contempo ci sono periodi della vita in cui semplicemente bisogna starsene da parte e dedicarsi a ciò che ci fa stare bene, in totale relax.

Ed è inutile negarlo: ognuno di noi ha già una colonna sonora per quei momenti in cui si vuole stare in tranquillità.

La mia è a tutti gli effetti la colonna sonora dei miei momenti di stasi, con le sue tonalità dolci e fiabesche, forse perché mi ricorda i pomeriggi assolati seduta in veranda da nonna, mentre leggo i miei libri preferiti: ancora una volta, associazioni.

Oh to see without my eyes, the first time that you kissed me…”

Quindi via libera a musica classica, basi al pianoforte, chitarre acustiche o qualsiasi altro suono che vi faccia star bene e vi ricordi un luogo sicuro della vostra vita, una safe zone in cui rifugiarvi quando volete staccare il cervello e non pensare più a nulla.

Fonte: pixabay

Coraggio – “Irene (Try, try to fall in love)” (Roberto Vecchioni)

Questa volta sono di parte: ho scelto per questa specifica emozione una canzone che parla proprio di me, a partire dal titolo.

“E’ una vita che ti dicono “da sola tu non puoi”, che ti dicono “poi ci ringrazierai”
Corri via, via, scappa via
Ma devi farlo da te, senza starlo a chiedere, come fai, sempre fai, con tutto quel che hai.”

Affinché qualcuno ci faccia coraggio la maggior parte delle volte abbiamo bisogno, infatti, che questo qualcuno ci conosca davvero e colga a pieno i nostri punti deboli, perché è su quelli che bisogna lavorare.

Trovate quindi una canzone che vi descriva, che vi faccia sentire compresi: sarà più facile trovare coraggio nelle parole di qualcun altro, quelle che voi non avete il coraggio di dire a voi stessi.

Fonte: pixabay

Paura – “La collina dei ciliegi” (Lucio Battisti)

E se davvero tu vuoi vivere una vita luminosa e più fragranteCancella col coraggio quella supplica dagli occhiTroppo spesso la saggezza è solamente la prudenza più stagnanteE quasi sempre dietro la collina è il Sole

A volte ciò che più ci fa paura è perdere il controllo di noi stessi e non conoscere ciò che verrà. La musica in questo può aiutare, perché innanzitutto ci fa capire che a tutto c’è un senso: un ordine preciso, delle note che si susseguono e compongono una melodia, per quanto stonata possa essere.

Allontanarsi da qualcuno o qualcosa, non prendere mai una posizione, restare sempre in superficie solo per paura…che spreco! Essere umani vuol dire anche e soprattutto questo: sentirsi tutt’uno con il Mondo.

Ora che vi abbiamo fornito questi titoli, potete trovarne di vostri, che siano d’ispirazione alle vostre giornate. E se avete ancora dei dubbi, trovate dei consigli utili su quale musica ascoltare in base al deserto che state affrontando nel libro “Io sono Istar”. 

Buon ascolto!

Irene Centola

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