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Un modo semplicissimo per calmare l’ansia

Sapevate che è stato dimostrato che leggere poesia nei momenti di sconforto aiuta i sensi a rilassarsi e permette all’organismo di produrre endorfine? Ve ne parliamo in questo articolo.

Nei momenti di sconforto, mi era stato insegnato fin dall’infanzia, leggi, impara, datti da fare, rivolgiti alla letteratura.

Essere informati significava non perdere il controllo.”

(John Didion – l’anno del pensiero magico)

Non occorre essere informati sulle ultime indagini scientifiche per essere a conoscenza del fatto che, in seguito allo scoppio della pandemia, si sono registrati dei forti aumenti nella prescrizione e nell’utilizzo di antidepressivi: la salute mentale di molti cittadini ha risentito gravemente delle misure di restrizione e quarantena.

È per questo motivo che negli ultimi tempi si sono sviluppati una serie di studi in ambito psicologico che mirino ad arginare il problema e, per quanto possibile, a risolverlo. Uno degli ultimi è quello proposto dallo psichiatra della Georgetown University Medical Center Norman Rosenthal nel suo libro “Poetry Rx: How 50 inspiring poems can heal and bring joy to your life“.

Copertina del libro dello studioso Rosenthal

Lo scopo di questo studio è quello di dimostrare come, attraverso la lettura di poesia e romanzi, si possano controllare le emozioni umane, come l’amore, il dispiacere e l’entusiasmo. Il libro dello studioso presenta, infatti, una varietà di chiavi letterarie per sbloccare le parole necessarie al dialogo interiore e accompagnare i pazienti nell’elaborazione di un trauma, nell’accettazione di un dolore subito o addirittura a gestire gli stati di ansia e depressione causati dal Coronavirus.

La terapia si accompagna ad esercizi di meditazione e riposo: Rosenthal consiglia la lettura di romanzi o di poesie, come quelle di Emily Dickinson o i grandi sonetti shakesperiani

Tra i suoi assistiti ci sono giovani che hanno perso il lavoro a causa della pandemia, anziani isolati nei loro appartamenti o nelle case di cura, donne e uomini che hanno perso il proprio coniuge. La pandemia ha tolto qualcosa a ciascuno di noi e, si sa, restare soli con sé stessi non è sempre facile. 

Si è assistito infatti ad un vero e proprio fenomeno di stress post-traumatico collettivo: per questo è importante imparare ad ascoltarsi e a conoscere i propri sentimenti in modo tale da potersi muovere liberamente tra essi. 

La poesia aiuta in questo: elabora i sentimenti, li mette a confronto, ci fa vedere le cose da una prospettiva esterna. Soprattutto, ci fa sentire compresi e parte di un tutto. 

Insomma, la poesia è il miglior rimedio agli affanni della vita: quindi leggete, leggete, leggete

Irene Centola

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